DUE ATTI UNICI IN CHIAVE BRILLANTE
Interpreti
Matteo Bonfitto
Cinzia Citarelli
Fulvio di Martino
Stefania Marinaccio
Domenico Mazza
Regia
Fulvio di Martino
Trama
1° Atto – Un consumato dongiovanni si ritrova in casa, come domestica, la sua ex moglie da lui lasciata per i continui tradimenti subiti. Per liberarsene coinvolge un suo amico avvocato che invece, accordatosi con la stessa, riesce a spillargli una ingente somma di denaro per poi fuggire con lei. 2° Atto – Una ex ballerina di rivista sposatasi con un ingenuo musicista, è artefice di continui tradimenti; il tutto per ottenere regali e danaro per acquistare abiti di lusso. Nonostante l’evidenza, il marito resta nell’illusione che la moglie ha grandi capacità di risparmio e grande fortuna nel gioco del lotto.
COMMEDIA IN DUE ATTI IN VERNACOLO FOGGIANO
di MICHELE NORILLO
Interpreti
Antonio Cappiello
Cinzia Citarelli
Mirna Colecchia
Giovanni Mancini
Michele Norillo
Antonella Viggiano
Regia
Michele Norillo
Trama
Una storia dal complicato snodo con tanto di teatro nel teatro, ricca di espressioni in vero dialetto foggiano , di scenette esilaranti, di battute dalle immediate risa, di fraintendimenti, di amori e tradimenti in famiglia. Spiccano, tra le interpretazioni, quelle di Donna Sofia, della “congrezzone delle pie vedove attannute” e Don Biasillo, che indossando un magico cappello si trasforma in pittore e poeta rimeggiante. C’è posto anche per la musica con Guiduccio, innamorato di “Ueh Bri”, star di Borgo Mezzanone cui non mancano né l’orologio d’oro né il crocifisso al collo. Il figlio menomato, Petrino , da una macchia sulla testa, fa brevi ma intense apparizioni, sempre al fianco della sorella Filuccia.
COMMEDIA IN DUE ATTI IN VERNACOLO FOGGIANO
Interpreti
Fulvio di Martino
Mancini Giovanni
Mauro Mazza
Cinzia Citarelli
Mirna Colecchia
Antonella Marchesiello
Regia
Fulvio di Martino
Trama
Intriganti colpi di scena accompagnati da battibecchi di gelosia intercalati da vecchi detti foggiani, finiscono per mettere in crisi gli ingenui sposini. Così la casa si popola di singolari personaggi, come il portiere impiccione e un’antica fiamma del novello marito. Ma a creare il vero scompiglio è una camaleontica suocera, che è una vedova dall’aspetto scialbo in grado di trasformarsi, improvvisamente, in un’affascinantissima donna. A cadere nella trappola di donna Apollonia è zio Filiberto, conosciuto nelle contrade foggiane come sciupafemmine. Così tra giri di tango e lunghi baciamano si consuma la passione dei non più «verdi» Apollonia e Filiberto, mentre il matrimonio di Amedeo e Virginia si scioglie inevitabilmente come neve al sole.